Un aperitivo in Piazza Bodoni, mentre dalle finestre aperte del Conservatorio si diffondono vocalizzi, suoni di tamburi o languidi violini.
Kipling nasce dall’amore per i viaggi, dalla passione e curiosità che Giancarlo ha da sempre avuto nei confronti dei viaggi e dell'Oriente in particolare.
Nel 1996 dove ora c'è Kipling c'era un vecchio bar-gelateria che venne immaginato come una finestra su un mondo lontano senza dimenticare la tradizione.
L’idea iniziale era proprio questa: cucina di viaggio e tradizione.
L'arredamento in stile coloniale olandese, tavoli e panche di legno di teak e di bambù, fu commissionato a Bali, colori vivaci alle pareti, profumi di spezie, piatti da varie tradizioni culinarie nel mondo ed ecco il nome Kipling, che evoca l’idea di mondi lontani, dell'India coloniale raccontata dallo scrittore britannico Rudyard Kipling.
In questi anni la proprietà è rimasta la stessa, ma le trasformazioni sono state tante. L'ultima ristrutturazione del 2011 ha sostituito l'ambientazione orientale con uno stile moderno ma raffinato, un contenitore molto più neutro, che possa accogliere i cambiamenti che il tempo esige
Abbiamo quaranta milioni di ragioni per fallire, ma non una sola scusa.